La nostra storia

L’INIZIO

Primavera 1920. La Grande Guerra è finita da poco più di un anno, la vita ricomincia. Ad Arona nasce la Libertas Arona: tra i primi a darne notizia in prima pagina, domenica 4 Aprile 1920, la Gazzetta di Arona, presentandola come una Società per “mantenere vivo ed alto il divertente ed igienico giuoco del calcio, avviandolo gradatamente sulla via della gloria”.

È l’inizio di un’entusiasmante avventura, che prosegue ancora oggi dopo novantasette anni, che ha coinvolto e appassionato generazioni di giocatori, tecnici, dirigenti, tifosi e ha portato con onore il nome di Arona in tutto il Piemonte, e non solo.

ANNI RUGGENTI

Nelle stagioni 1931-32 e 1932-33 l’Arona disputa il campionato di II divisione, sfidando avversarie come Pro Vercelli, Alessandria e Casale, Cusiana, Novese, Mortara, Casteggio e Mede. Il ritorno nel Campionato di I Divisione nel 1937-38 viene festeggiato dall’inaugurazione nel 1938 anche di un nuovo campo sportivo Comunale, intitolato a Giovanni Di Domenico e che verrà utilizzato fino alla stagione 2005-2006.

Seguono due stagioni di successi per la squadra che, largamente rinnovata, disputa il suo miglior torneo nel 1939-40, contendendo fino alla fine a un’agguerrita Galliate la vittoria finale, in un impegnativo girone di I Divisione comprendente 14 squadre e aggiudicandosi il secondo posto nella classifica finale del Campionato. Il 1940-41 inizia in un clima di apparente normalità: arriva purtroppo la Guerra ad interrompere ogni attività.

  

DOPOGUERRA: LA RINASCITA

Meno brillanti i campionati 1950-51 e 51-52, presagio di un periodo di difficoltà in seguito al quale i giocatori proseguiranno l’attività come “Cooperativa”. Per due stagioni l’attività si interrompe, i giocatori aronesi si disperdono nelle squadre dei centri vicini, ma nel Settembre 1954 un folto gruppo di appassionati si impegna per far rinascere l’Arona, che viene iscritta al campionato di l Divisione comprendente 14 squadre. Il rendimento migliora sempre più e torna la voglia di vincere e fare sempre meglio.

UN SOGNO AZZURRO

Poco più di 10 anni, dal 1955-56 al 1968-69, racchiudono il “sogno azzurro” dell’Arona Calcio: vittorie, promozioni, passaggi di Categoria per una squadra che ha saputo impegnarsi, mutare, adattarsi fino a ottenere importanti risultati. Il 20 Maggio 1956 l’Arona conquista un grande traguardo: la Promozione. È l’epilogo di una stagione trionfale e irripetibile, un momento importante che la città di Arona e i giornali seguono con un calore mai visto prima.

Seguono anni di grande impegno. Arona affronta con determinazione cambi di allenatori e nuovi ingressi di giocatori, credendo fortemente nell’apporto delle “nuove leve”. Sono proprio i giovanissimi a diventare protagonisti e contribuire alle vittorie, in affiancamento ai giocatori storici e al loro fondamentale apporto di esperienza e tecnica. Il susseguirsi dei Campionati consente di perfezionare tattiche e strategie, conoscere meglio la squadra e i suoi punti di forza o debolezza: compito costante degli allenatori, la ricerca dell’equilibrio tra tutti questi elementi. Il sogno azzurro intanto continua, al posto delle maglie celesti viene adottata una divisa azzurra con banda bianca: il Campionato 1967-68 segna la qualificazione ancora in Promozione, preludio di ulteriori successi che arriveranno negli anni successivi.

 

SERIE D

14 giugno 1970, una giornata storica. I tifosi invadono il campo, i “Fedelissimi” premiano i giocatori, un carosello di auto sfreccia per la città. L’Arona è promossa per la prima volta in Serie D. La marcia regolare di una squadra non fortissima, ma solida, si è conclusa con la vittoria, al termine di un torneo molto equilibrato. Un successo che i giocatori cercano di onorare con entusiasmo e gioco brillante, anche nelle stagioni successive, ottenendo buoni piazzamenti nella classifica finale dei Campionati.

La stagione 1972-73 vede la retrocessione dalla Serie D al termine di un Campionato più negativo: Arona Calcio non si dà per vinta e, sfoderando grinta e determinazione, è eletta Campione d’Inverno del settore Promozione. Nella stagione successiva si susseguono ottimi risultati: la Squadra si attesta terza nella Classifica finale e continua a scalare la vetta. Nel 1975-76 l’impegno viene premiato per la seconda volta con il ritorno in Serie D dopo sei anni. Fortissima a centrocampo, forte in difesa (solo 17 gol subiti), discreta in attacco (45 gol fatti), Arona è tornata ad essere una squadra potente, costante e regolare (due sole sconfitte contro 18 vittorie e 10 pareggi).

 

I MIGLIORI ANNI

Rinizia il campionato 1976-77. L’Arona, neo-promossa in serie D, ottiene la salvezza con qualche fatica ma comunque con 31 punti ed una squadra molto rinnovata, alla ricerca dell’assetto migliore. Nei campionati successivi Arona tiene testa: nel periodo invernale 1977-78 dà il meglio di se con un record di nove vittorie in casa consecutive, sfiorando l’ingresso nella neonata categoria C2 (una classe intermedia tra serie C e D).

La promozione in C2 arriva però l’anno seguente, nel girone 1978-79, con due giornate di anticipo, 45 punti, 16 vittorie, 13 pareggi, 5 sconfitte, 38 gol fatti, 18 subiti. Una stagione indimenticabile per la squadra. Con uno straordinario rendimento, un formidabile centrocampo, un’eccellente difesa, il campionato C2 del 1979-80 si rivela irripetibile, portando la squadra al settimo posto della classifica finale. La partenza lampo, una costanza di rendimento e una solidità di impianto notevoli portano l’Arona addirittura al Totocalcio. In occasione della partita casalinga con il Trento dell’11 Maggio 1980, Arona fa la sua unica, storica apparizione sulla schedina.

 

ALL’INFERNO E RITORNO

Dopo la retrocessione, l’Arona riparte da zero. Nuovi dirigenti, nuova squadra, nuovo allenatore, ma ancora troppo deboli per poter risalire. Inizia un periodo di crisi che la porterà in pochi anni a retrocedere dalla C2 alla Prima Categoria, con una crisi societaria che ne minerà addirittura l’esistenza. Altalenanti cambi di dirigenti, allenatori e giocatori si susseguono per qualche anno, fino a un clamoroso progetto di rilancio: nel 1987-88, la squadra riesce finalmente a tornare in Promozione.

CHI VA E CHI RESTA

Il periodo dal 1988 al 1997 vede anni di instabilità e cambiamenti. Un inizio promettente in Promozione fa da stimolo per giocatori e per tifosi, che tornano ad affollare le tribune dello stadio aronese.

Nel 1989-90 l’Arona decide di fondersi con altre due società cittadine, l’Humilitas e Mercurago. Nasce l’HM Arona, con maglia gialloazzurra. Il primo torneo della squadra è piuttosto deludente, alla ricerca del giusto assetto e dell’equilibrio tra i giocatori. Per ben due volte l’HM Arona viene promossa alla Categoria superiore dell’Eccellenza (1990-91 e 1993-1994), per poi retrocedere in Promozione (1992-93 e 1994-95) e di nuovo alla Prima Categoria dopo il disastroso Campionato del 1996-97. Bilancio del periodo non troppo soddisfacente: alcune belle partite per ritmo e gioco di squadra, alcuni buoni giocatori, ma purtroppo anche infortuni ed errori che hanno minato la stabilità dell’HM Arona.

DUE TRIONFI E MEZZO

1999-2000. È qui la festa! Entrano in campo a uno a uno i campioni, salgono al cielo palloncini e fumogeni gialli e azzurri e le note di “We are the Champions”. Contro il Romagnano, nell’ultima partita casalinga, l’HM Arona festeggia (con un rotondo 6-0) davanti al suo pubblico la vittoria nel Campionato di Prima Categoria. L’Arona è determinata perché questa “favola” continui, con un rinnovato e performante attacco (78 gol in quell’anno, mai così tanti dal 1956!) e una squadra forte e completa, partita per vincere. Gli anni che si susseguono sono all’altezza delle aspettative: i Dirigenti, gli Allenatori e i giocatori ci credono, un gruppo molto unito e capace di lavorare seriamente. Questa la loro arma in più, che consente di venire premiati passando dalla Promozione all’Eccellenza nel 2000-2001, dopo sette lunghi anni.

Vittoria della Coppa Piemonte nel 2001-02 e secondo posto conquistato in Classifica. Un’annata straordinaria, probabilmente irripetibile, ricchissima di soddisfazioni. Dopo vent’anni si è rivisto calcio di un certo livello e ci si è fatti onore anche fuori dei confini del Piemonte.

NON CI RESTA CHE PIANGERE

Dopo le importanti vittorie e i successi delle stagioni appena trascorse, si apre un nuovo periodo di instabilità per la squadra e per i vertici. Il 2004-05 è un Campionato fallimentare, con un turnover di 40 giocatori che si susseguono tra le fila della squadra senza ottenere grandi risultati: la retrocessione in Promozione è il risultato inevitabile. La grinta e determinazione continuano però ad essere presenti e il Campionato 2005-06 si apre con una squadra totalmente rinnovata e con la voglia di migliorare.

L’ARONA DIVENTA GOLINPAR

Estate 2006, l’Arona volta pagina. Unisce le forze con i paesi vicini e diventa Arona Golinpar (acronimo di Gattico Oleggio Castello Invorio Paruzzaro), per da r vita ad un settore giovanile più ampio e forte. Nuovo Presidente, Consiglio, Allenatore e Direttore Sportivo, nuove le maglie (ora verdi e bianche, i colori dello stemma di Arona), rinnovato l’entusiasmo.

Nuovo è anche lo stadio: il 17 settembre 2006, in occasione della prima partita casalinga, viene inaugurato il nuovissimo campo sportivo di Mercurago, che dopo quasi settant’anni prende il posto del vecchio “Di Domenico” di via Monte Zeda, ad Arona.

VINTO TRE VOLTE

Il 2006-07 è una stagione esaltante e contrastata, per molti versi irripetibile, al termine della quale l’Arona Golinpar conquista (tre volte!) la Promozione. La squadra domina il campionato, pur incontrando avversarie forti e agguerrite e grazie al gioco di squadra, ai suoi ottimi giocatori protagonisti, a spareggi e play-off, conquista e mantiene la definitiva Promozione.

Tornata in Promozione, l’Arona Golinpar affronta il campionato 2007-08 con discrete ambizioni, rafforzata dall’arrivo di nuovi giocatori e attaccanti e concludendo al 5° posto in Classifica. L’anno seguente arrivano ancora buoni giocatori, che fanno mantenere all’Arona la Promozione e un buon piazzamento in classifica; con l’estate 2009 cambiamento ai vertici con il rinnovo del Consiglio e della Direzione Tecnica.
L’Arona risale gradualmente la classifica, attestandosi a metà.

 

PERSONAGGI CHE HANNO FATTO LA STORIA

In 97 anni di storia, Arona Calcio ha visto schierarsi tra le sue fila nomi illustri, personaggi che hanno contribuito a rendere grande la squadra, ad esaltarne vittorie e premi, lasciando ai posteri memoria di grandi imprese ed insegnamenti che ancora oggi risultano attuali e sempre validi.

Tutti i giocatori meritano un plauso, ma alcuni di essi anche un ricordo speciale: coloro i quali, partiti da Arona, sono cresciuti fino ad arrivare alla celebre e tanto sognata serie A, arrivando quindi a guadagnarsi un posto a livello nazionale e diventando idoli della storia del calcio italiano.

Tra gli altri, Claudio Gentile è il sicuramente il giocatore più famoso che abbia vestito la maglia dell’Arona, negli anni ’70. La sua carriera di calciatore professionista l’ha visto protagonista per 11 anni e 6 scudetti con la Juventus, 71 presenze in Nazionale, Campione del Mondo in Spagna nel 1982. Gentile ha prestato all’Arona la sua competenza e tecnica nel campionato in Serie D del 1971-72, facendosi notare come giocatore grintoso e tecnico. Chiusa la carriera nella Fiorentina e nel Piacenza, è diventato poi allenatore della Nazionale Italiana Under 21, con cui ha vinto il Campionato Europeo nel 2004.

Prima di Claudio Gentile, altri giocatori avevano aperto la strada, conquistando posizioni di rilievo nelle migliori categorie italiane.

Guido Onor, a 17 anni già in Prima Squadra, a 19 approda alla Juventus, per poi proseguire in Serie B e C e tornare sulla panchina dell’Arona. Onor è protagonista di una carriera dai grandi numeri: oltre 550 partite giocate, mosse dalla grande passione per il calcio che ha contrassegnato tutta la sua vita.

Franco Alganon è il secondo giunto in Serie A e partito dal Lago Maggiore. Ala destra con notevole scatto e fiuto del gol, specialista nei calci di punizione. Tornato dopo l’esperienza in A ad Arona, si cimenterà come giocatore e dirigente. Premiato per merito sportivo dal CONI con la stella di bronzo, riconoscimento dal grande valore.

Bruno Crola è un nome “storico”, il primo giocatore che conquistò un posto in Serie A negli anni Trenta. Stimato terzino e mediano, lo si ricorda anche come capace allenatore e guida nella vittoria del Campionato nel 1955-56.

Oltre ai giocatori citati, il mondo che gravita attorno e costituisce Arona Calcio è fatto di giocatori e atleti che con dedizione portano avanti la propria passione, così come Allenatori, Dirigenti e Tecnici che ogni giorno educano a vivere il calcio e i suoi insegnamenti in maniera completa. Personaggi che meritano un particolare ringraziamento e un plauso, per l’impegno che mettono nel vivere e trasmettere i valori che questo sport sa donare.