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Presentazione Arona – La Biellese

Domani si gioca la quarta di campionato in casa contro la Biellese, squadra partita con i favori del pronostico ma che al momento ha solo tre punti in classifica.

La Biellese, infatti, ha perso entrambe le partite giocate tra le mura amiche (Alicese e Vanchiglia), ed ha vinto la trasferta sul campo del Baveno, altra squadra che fino ad ora non ha saputo rispondere alle aspettative.

La gara di domani per l’Arona può essere una occasione importante, perchè approfittare di una squadra che non ha ancora trovato i suoi ritmi può rivelarsi un vantaggio verso le concorrenti.

I biancoverdi, invece, hanno già dato dimostrazione che sono in grado di utilizzare al meglio le armi che hanno: umiltà, coraggio, grinta e determinazione. Tutte armi che consentono ai giocatori in campo di giocare alla pari anche contro squadre sulla carta molto più attrezzate.

Per la gara di domani Mister Rossini dovrà fare a meno di Luca Paganini, infortunato, e di Filippo De Giorgi che sconta il turno di squalifica subito dopo il rosso a Borgomanero.

Quello che nn dovrà mancare, invece, è il sostegno dei tifosi perchè è vero che in campo ci vanno i giocatori, ma il supporto dalla tribuna è un carburante importante, che non può e non deve mancare.

Forza ragazzi!!!

 

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Acc. Borgomanero – Arona 5-1

Commentare un risultato così largo come quello di domenica può apparire un esercizio sterile e senza senso.

Da un lato è difficile fare una analisi completa, a causa della quantità di cose da dire, dall’altra si ha comunque la sensazione che ogni valutazione possa avere come scopo nascosto quella di cercare giustificazioni su un risultato che invece non ammette repliche.

Il compito però può essere facilitato se si accettano due premesse.

La prima: facciamo i dovuti complimenti alla squadra di Ferrero che, finalmente (dal loro punto di vista), è riuscita a raccogliere per quanto nelle sue potenzialità. Nelle prime due giornate avevano raccolto solo due punti, ma tutti sapevano che presto o tardi sarebbe emerso il loro valore.

La seconda: le analisi tecniche spettano al mister ed alla squadra, e di certo nello spogliatoio saranno i primi a non essere indulgenti verso se stessi. Non hanno bisogno, da questo punto di vista, del nostro contributo.

Cosa rimane allora della partita?

Rimangono innanzitutto la gran parata di Tornatora, sul colpo di testa di Giorgio Riccio, alla fine del primo tempo. Certo le partite non si valutano con i se e con i ma…, ma alla fine del primo tempo l’aria che si respirava sugli spalti, gremiti dai tifosi rossoblù, era di sollievo misto ad una certa apprensione, perché l’Arona al termine dei primi 45′ poteva essere sul 2-2 e chissà cos’altro poteva ancora succedere. Invece è andata com’è andata.

Seconda cosa: l’anno scorso l’Arona dovette fare i conti con due rovesci della stessa proporzione: un 4-0 esterno con il Baveno ed un 5-1 a Stresa. Ma alla fine del campionato la salvezza è arrivata, perché partita dopo partita i ragazzi sono riusciti a mettere in cascina i punti necessari.

Voglio dire: in questo campionato ci aspettano trenta battaglie, e qualcuna si può anche perdere. Quello che conta però è la guerra, ed è su quella che va mantenuta la concentrazione. Si può perdere, ma non si molla un …passo…

PS: Per gli amanti dei corsi e ricorsi storici.

La partita di Stresa finì 5-1. Il gol dell’Arona fu segnato su calcio di rigore. Proprio come domenica scorsa.

La domenica dopo il calendario prevedeva Arona-Biellese. Esattamente come domenica prossima…. Finì 3 a 1 ….

 

 

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Arona – Orizzonti UTD 0-0

La prima prestazione casalinga dell’Arona targato Mister Rossini si conclude con un nulla di fatto.

Il risultato di partenza non è stato sbloccato nemmeno dal calcio di rigore, ben guadagnato da Usei, ben battuto da Pescarolo, ma parato da Tunno che è stato abile a non muoversi fino all’ultimo attimo sulla linea di porta.

Ma la partita però non è tutta racchiusa in questo episodio.

Va innanzi tutto detto che nessuna delle due squadre voleva perdere, e tutte e due hanno provato a vincerla.

Dopo circa venti minuti di studio la prima occasione l’ha avuta la squadra ospite, su calcio di punizione di Comentale che ha scavalcato la barriera, ma non ha superato il pronto Beltrami.

Poi tra il 35° ed il 36° ci sono state due fiammate. La prima grazie ad un passaggio filtrante di Paganini che ha smarcato Stissi davanti al portiere; il tiro però è uscito debole e centrale. Sul ribaltamento di fronte Germano riusciva ad entrare in area prendendo di sorpresa la difesa, ma la metteva oltre il secondo palo, con Beltrami che forse non sarebbe riuscito ad intercettare la palla.

Nella ripresa le squadre tornavano in campo un po’ più nervose, tanto che ad un certo punto è sembrato che la terna arbitrale potesse perdere il polso della partita.

Al 32° la mossa di Mister Rossini: faceva entrare Briola al posto di Paganini, cercando probabilmente una maggiore incisività in attacco.

Ma, come detto, è stato Usei a determinare l’evento che poteva sbloccare la partita: partiva per l’ennesima volta sulla fascia di sinistra e, appena entrato in area, veniva steso da un difensore rosso-blu.

L’arbitro fischiava il rigore tra le vibranti (ed ovviamente inutili) proteste della squadra ospite.

Com’è andata è già stato detto.

Alla fine un punto per parte, che di questi tempi può anche andar bene. Ma è difficile fare un bilancio di queste due partite.

Già da Trino la squadra era tornata con un pari che sapeva di amaro. Ieri un altro pari che ha lasciato la stessa sensazione. Insomma, in classifica l’Arona poteva essere già a 4 punti ed in quel caso  nessuno avrebbe potuto aver nulla da ridire. Invece siamo a 2, ed in credito con la sorte.

Chissà che non ci restituisca qualcosa già domenica prossima….

m

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LG Trino – Arona 1-1

Il calcio è uno sport meraviglioso, ma bisogna ricordarsi di tenere presente che il calcio giocato nell’area delimitata dalle quattro bandierine è una cosa totalmente diversa dal calcio che viene giocato prima e dopo la partita.

Nel primo caso Trino-Arona è finita 1 a 1 con la divisione della posta in palio tra le due squadre.

Questo è quello che dice il referto dell’arbitro e, di conseguenza, la classifica.

E’ un buon risultato per i biancoverdi perché sulla carta il Trino è una squadra candidata per le posizioni di vertice della classifica (difficile ovviamente dire quali), ma la grinta, la determinazione, l’umiltà ed il coraggio messo in campo dai giocatori di Mister Rossini sono riusciti ad imbrigliare le trame offensive del Trino, che ha tenuto palla per più tempo, ma senza riuscire a finalizzare in maniera efficace il possesso.

L’Arona, dal suo canto, ha aspettato il Trino, e ha provato a giocare di rimessa, riuscendo in un paio di occasioni ad andare vicino alla rete (bellissimo il tiro di Gningue stampato sulla traversa).

Entrambe le reti, però, sono arrivate solo su palle inattive, quasi a sigillare l’equilibrio espresso dalle due squadre.

Sorprendentemente la lettura della gara nel dopo partita è stata completamente speculare. Mister Caricato si è detto convinto di aver perso “i tre punti che meritavamo” . Ma la stessa cosa pensavano i giocatori biancoverdi nello spogliatoio, almeno a giudicare dalle facce, che non erano certo di quelle di chi era contento di quanto raccolto.

Per fortuna le chiacchiere stanno a zero e già mercoledì si torna a giocare. Noi intanto ci teniamo stretto il punto in classifica e tutte quelle belle sensazioni che la squadra ci ha regalato.

m

 

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Arona – Acc.Borgomanero 1-2

E’ difficile tracciare un bilancio della partita contro il Borgomanero.

Cominciamo dal risultato: ci sarebbe piaciuto che la partita finisse con un pari, premiando l’orgoglio e la volontà messa in campo dai giocatori biancoverdi. Ma la vittoria dell’Accademia è, tutto sommato, meritata.

Sulla carta il divario tra le due squadre, infatti, era molto superiore e, probabilmente, lo sapevano anche i rossoblù guidati da mister Ferrero.

Quello che ha fatto la differenza, forse, è stato il gol messo a segno all’11’ da Beretta: l’Accademia ha rallentato i suoi ritmi, visto che la partita si era messa, tutto sommato, sul binario giusto. Ma la reazione dei giocatori aronesi è stata rabbiosa tanto che, in dieci minuti è stato raggiunto il pari grazie al gol di Lamine.

L’Accademia, raggiunta sull’1 a 1, non ha saputo più trovare energie nervose per affermare la sua superiorità, forse anche a causa delle scorie ancora da smaltire della preparazione estiva.

La seconda parte del primo tempo è trascorsa senza altre emozioni, ma il trascorrere dei minuti consentiva ai ragazzi dell’Arona di acquisire fiducia e convinzione nei loro mezzi, mettendo in mostra alcune combinazioni di gioco veramente interessanti ed apprezzate dai tifosi sugli spalti (circa 150).

L’episodio che ha dato una svolta alla partita si è verificato al 15’ del secondo tempo, quando l’arbitro ha mostrato per la seconda volta il cartellino giallo a Caramanna. La decisione del signor Squara è apparsa eccessiva agli osservatori neutrali, ed addirittura anche ai tifosi agognini. Ma tant’è.

E’ stato quasi naturale che a quel punto l’Accademia esprimesse il massimo sforzo per portare a casa il bottino pieno, riuscendo nel suo intento a quattro minuti dalla fine, grazie ad un tiro di Secci.

Non essendo partita di campionato, alla fine oltre al rammarico, rimane poco di cui dispiacersi. Anzi.

C’è invece da fare tesoro su quello che si è potuto vedere: questa squadra, alla sua prima prova ufficiale, ha saputo mettere in mostra umiltà, coraggio e cuore. Tutti ingredienti importanti che, uniti agli altri disponibili, mister Rossini potrà utilizzare per preparare tanti gustosi manicaretti che, speriamo, i prossimi avversari trovino indigesti.

Infine, come sempre, evitiamo di parlare di singoli giocatori, ma questa volta spieghiamo il motivo della scelta della foto. Lamine ieri è stata la rappresentazione plastica dei concetti sopra esposti. Ha iniziato la partita con alcune iniziative in avanti che hanno dato le palpitazioni alla difesa avversaria; si è sacrificato a centrocampo, quando c’era da congelare il ritmo della partita; ha finito la gara in difesa, comandando le operazioni come un veterano. In più è l’autore della prima rete della stagione. Come direbbe Clooney: “what else”?

Forza Arona